BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Ovidius Naso, Publius - Tristia » Bruno, Giordano De l'infinito - p. 380

Bruno, Giordano

De l'infinito, universo e mondi


Filoteo Da quel che gli fuochi sono fissi e le terre
mobili, da che gli fuochi scintillano e le terre non: de
quai segni il secondo è più sensibile che il primo.
Elpino Dicono che l'apparenza del scintillare pro-
cede dalla distanza da noi.
Filoteo Se ciò fusse, il sole non scintillarebbe più
di tutti; e gli astri minori che son più lontani, scintillare-
bono più che gli maggiori che son più vicini.
Elpino Volete che gli mondi ignei sieno cossì abita-
ti come gli aquei?
Filoteo Niente peggio e niente manco.
Elpino Ma che animali possono vivere nel fuoco?
Filoteo Non vogliate credere che quelli sieno cor-
pi de parti similari; perché non sarebono mondi, ma
masse vacue, vane e sterili. Però è conveniente e natura-
le ch'abbiano la diversità de le parti, come questa et al-
tre terre hanno la diversità di proprii membri, benché
questi sieno sensibili come acqui illustrate, e quelli co-
me luminose fiamme.
Elpino Credete che quanto alla consistenza e soli-
dità la materia prossima del sole sia pur quella che è ma-
teria prossima de la terra? (perché so che non dubitate
essere una la materia primiera del tutto).
Filoteo Cossì è certo; lo intese il Timeo, lo con-
firmò Platone, tutti veri filosofi <l'>han conosciuto, po-
chi l'hanno esplicato, nessuno a tempi nostri s'è ritrova-
to che l'abbia inteso, anzi molti con mille modi vanno
turbando l'intelligenza: il che è avenuto per la corroz-
zion de l'abito, e difetto di principii.
Elpino A questo modo d'intendere se non è perve-
nuta, pur pare che s'accoste la Dotta ignoranza del Cusa-
no, quando parlando de le condizioni de la terra dice
questa sentenza: «Non dovete stimare che da la oscurità


pagina successiva »
 
p. 380