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Serafino Aquilano - Rime » Bruno, Giordano De l'infinito - p. 381

Bruno, Giordano

De l'infinito, universo e mondi


e negro colore possiamo argumentare che il corpo terre-
no sia vile e più de gli altri ignobile; per che se noi fussi-
mo abitatori del sole, non vedremmo cotal chiarezza che
in quello veggiamo da questa regione circumferenziale a
lui. Oltre ch'al presente se noi ben bene fissaremo l'oc-
chio in quello, scuopriremo ch'ha verso il suo mezzo
quasi una terra, o pur come un umido et uno nuvoloso
corpo che come da un cerchio circumferenziale diffon-
de il chiaro e radiante lume: onde non meno egli che la
terra viene ad esser composto di proprii elementi».
Filoteo Sin qua dice divinamente; ma seguitate ap-
portando quel che soggionge.
Elpino Per quel che soggionge si può dar ad inten-
dere che questa terra sia un altro sole, e che tutti gli astri
sieno medesimamente soli. Dice cossì: «S'alcuno fusse
oltre la region del fuoco, verrebe questa terra ad appari-
re una lucida stella nella circumferenza della sua regione
per mezzo del fuoco; non altrimente che a noi che siamo
nella circumferenza della region del sole, appare lucidis-
simo il sole; e la luna non appare similmente lucida: per-
ché forse circa la circumferenza di quella noi siamo ver-
so le parti più mezzane, o (come dice lui) centrali, cioè
nella region umida et acquosa di quella; e per tanto,
benché abbia il proprio lume, nulla di meno non appa-
re: e solo veggiamo quello che nella superficie aquea
vien caggionato dalla reflession del lume solare».
Filoteo Ha molto conosciuto e visto questo ga-
lant'uomo, et è veramente uno de particularissimi inge-
gni ch'abbiano spirato sotto questo aria: ma quanto
a l'apprension de la verità, ha fatto qual nuotatore da
tempestosi flutti or messo alto, or basso; per che non ve-
dea il lume continuo, aperto e chiaro, e non nuotava co-
me in piano e tranquillo, ma interrottamente e con certi
intervalli. La raggion di questo è che lui non avea eva-
cuati tutti gli falsi principii de quali era imbibito dalla


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