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Simplicius - In Physicam » Plato - Timaeus » Della Porta, Giovan Battista Della celeste fisonomia - p. 6

Della Porta, Giovan Battista

Della celeste fisonomia

l'eccellentia del corpo, et quello è veramente gran Re, che ha la forma e bellez-
za intera, et per ogni parte assoluta, et perfetta
. Priamo appresso Homero, con-
templando la bellezza et maestà d'Agamennone, ancorché non sapesse chi e' si
fusse, confessò ch'era simile ad un Re. Hettore, come si raccorda da Darete figli-
uolo di Re, si narra che fu di faccia venerabile, di animo grande, clemente a' cit-
tadini, e degno. Ma gli argomenti che si apportano a ciò confirmare, sono tali.
Che i Prencipi et i Re, usciti che sono dal ventre della madre, giacendo nelle
cune et ne' bracci de' soldati, portano con loro segni del sangue loro nobilissi-
mo, che ancorché non si sapesse chi e' si fussero, la bellezza del volto et l'imagi-
ne dello splendore eccellentissimo confessaranno lui essere nato da grandi huo-
mini. Prendono gli esempii dalle historie. Demetrio (sì come riferisce Plutarco
nella sua vita) fu di faccia così bella, et così eccellente, che niuno pittore o scul-
tore lo potè mai ritrarre dal naturale, percioché portava con sé una gratia unita
co'l terrore, et insieme una certa gravità e mansuetudine, et l'aspetto pieno d'
una certa maestà reale, in modo che pareva che fusse nato per eccitare lo stu-
pore et la gratia de gl'huomini. Scrive Gioseffo nel libro delle Guerre Giudai-
che
che un certo Giudeo, per la somiglianza del viso, diceva che egli era Alessan-
dro; così n'ingannò molti, et hebbe molti doni da i Giudei, et era tanta la somi-
glianza del volto, che quelli che lo haveano veduto figliuolo, giuravano che fusse
quello. Ma Cesare, che quello havea veduto prima, benché paresse lui senza du-
bio, pure dalla durezza del corpo, e forma servile, scoverse il trovato Romulo
et Remo, gettati nel Tevere, allevati da una lupa, e finalmente da' pastori, subito
che arrivorno a gl'anni virili, non erano simili a' pastori e guardiani di buoi co i
quali si erano allevati, ma più tosto (come era convenevole) mostravano con la
degnità della forma et grandezza di animo esser nati da' Re, et da numi celesti.
Loda Virgilio Enea della dignità della forma, et dalla bellezza:
Ei pria d'ogn'altro, e più d'ogn'altro bello
Tra suoi si meschia Enea.


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