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Orpheus - Hymni » Della Porta, Giovan Battista Della celeste fisonomia - p. 91

Della Porta, Giovan Battista

Della celeste fisonomia


con vero affetto seguono sempre la setta stoica; e tali appresso gli antichi fu-
rono i Catoni. Ma se cotesto segno si ritrovarà nell'occaso, morranno mise-
ramente ne gli scogli, ne' quali altre volte havranno pericolato, o morranno
subito dopo nati, o per qualche eccesso saranno puniti per giuditio publico,
in modo che patiranno nuova et inaudita maniera di morte. Così dice
Manilio:
Ma Cefeo, ch'è vicin d'Aquario al segno
Non dà i costumi facili, e da giuoco
Ma 'l fronte, e 'l volto fa severo, et aspro
Qual far lo suol grave, e pesata mente,
Stan sempre di pensier gravi ripieni,
E rivolgon tra lor gli antichi esempi,
E del vecchio Caton lodano i detti.
Hanno sempre severo, e grave il ciglio,
Qual suol esser di Zio vecchio, o tutore
Ancor con quei, che nell'età primiera
E tenera ei nodrisce, e il lor parlare
Somiglia il grave, e tragico Coturno.

Chiunque nascerà mentre spunta la prima parte del Montone, nella qua-
le è la canicula, che da i Greci è detta Sirio, havranno la voce che con le fau-
ci grandi imitarà il latrato de i cani, in modo che spesso, mossi dall'impeto
e furore, o sbattono i denti, o sbattuti sempre gli arruotano; applicaran-
no i loro sfrenati animi ad ogni brutto misfatto, saran lontani da ogni gra-
tia di humanità, et che volentieri usaranno ogni sorte di violentia, furiosi,
iracondi, terribili, minaccianti, e che da tutti gli huomini saranno odiati
parimente, e temuti. In oltre saranno animosi, et gonfii con soverchie paro-
le, et che l'incauto parlare gli spingerà ad ogni ingiuria. Cotesti, ancora
pensandono nuove ingiurie, hanno i cuori in diverse parti agitati, e mossi.
Trovato nell'Occaso, sarà mangiato da lupi, o stracciati da cani e da fiere,
consumaranno la lor vita infelicemente lacerati. Et altrove: Quel che havrà
l'horoscopo nella bocca del cane, saranno di brutta vita, di faccia macchia-
ta, ma adorni per abbondanza di vario parlare. E Manilio dice:
Ma quando poi con l'ampie, e vaste fauci
Il feroce Leon sorger si vede
Nasce anche il Cane, e fuoco, e fiamme latra,
E raddoppia del Sol l'incendio, e 'l foco:
E mentr'egli in Ciel nasce, e i raggi muove,
Se'n va in cenere il mondo, e quasi muore;
E sin dentro il suo mar Nettuno langue.


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