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Aristoteles - Physica » Della Porta, Giovan Battista Della celeste fisonomia - p. [VI]

Della Porta, Giovan Battista

Della celeste fisonomia



Di Giulio Cesare Cortese
Il Pastor Sebeto.
Accademico della Crusca


Muse non d'Elicona
Che lusingano altrui col canto, e 'l riso,
Muse del Paradiso,
Che al Sol del Sol fanno immortal Corona.
Toglian dal Cielo i fregi
Per far degno ornamento a tuoi gran pregi.

E dal Celeste Mare
Onde la ricca porpora tal hora
Toglie la bella Aurora,
Per cui sì vaga, e sì lucente appare
Più bel ostro si prenda
E 'l Rettor de le Muse adorno renda.

Che s'hor qui dove inonda
Sebeto più d'honor, che d'acque altero
Lo splendor de l'Ibero
D'eccelsi honori il tuo bel crin circonda
Un del medesmo nome
Farà di glorie al Tebro ornar tue chiome.

Non disdegnar in tanto
Ch'a le Rive del Ciel Cigni Canori,
Per dir tuoi degni honori
Nuove cetre apparecchian, nuovo canto
Ch'io (benché Augel palustre)
Tenti pur di spiegar tua gloria illustre.


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