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Aristoteles - Physica » Guicciardini, Francesco Le cose fiorentine - p. 283

Guicciardini, Francesco

Le cose fiorentine


buona parte degli edificii principali. Non s'ha già intera notitia se la destructione fussi tale icona nota
che non vi restassino habitatori et guasti gli edificii tucti, o se pure, lasciatala sanza forma
di cictà, non ne levassi tucto el popolo. Et questo pare più vero a Leonardo Aretino, piglando
per argumento che el tempio di San Giovanni et altri edificii facti innanzi alla età di Totila
restassino in piede. Io, in tanta obscurità di cose, non ardischo affermare niente; et da uno
canto è la fama commune che la cictà fussi disfacta da Totila et rifacta da Carlo Magno,
alla quale non mi pare che repugni la ragione allegata da Leonardo, perchè, quanto alla
chiesa di San Giovanni, può essere che Totila, che era christiano, <si> abstenessi da disfarla
per reverentia, come credo che anchora facessi a Roma; nè le reliquie degl'altri edificii mo-
strano el contrario, perchè rare volte si distrugge una cictà insino a' fondamenti. Credo
bene che in ogni caso, perchè lo imperio di Totila et de' Gocti durò poi pocho, gli habita-
tori tucti o più parte vi ritornassino, perchè certo è che intorno al duomo fu habitato; ma
che, se è vera la opinione che poi Carlo Magno la reedificassi, stessi in quello mezo tempo icona nota
sanza mura, et però sanza frequentia grande di habitatori, essendone molti, et maxime e
nobili, ridocti a habitare alle castella vicine, et, per la deboleza sua et controversia, da' Fie-
solani et altri nobili del contado non fussi lasciata edificare di mura. Può anchora essere
che in questo tempo Firenze fussi habitata et havessi le mura come cictà, nè havessi biso-
gno di essere reedificata da Carlo Magno, ma che lui la privilegiassi, maxime perchè Alcuino
fa mentione lui essere stato in Firenze, et ragionevolmente harebbe decto della reedificatione. icona nota
Ma la cictà può havere fomentato questa fama, perchè, per essere ne' tempi sequenti pre-
valuta in lei la parte guelfa, hebbe observantia grande alla casa di Francia, et tucti e'segni
di devotione et le cerimonie, che si usano verso quella casa nella entrata della Signoria,
hanno havuto origine da questo et doppo el tempo che Carlo di Valois conquistò di mano
di Manfredi el reame di Napoli. Ma sia stata Firenze o reedificata o privilegiata da Carlo
Magno, certo è che lui, tornando da Roma, vi stecte qualche di et vi creò molti cavalieri. icona nota
Ma per molti anni de' progressi di quelli tempi non s'ha notitia, perchè, mentre che
fu grande la auctorità degli imperadori che successone) a Carlo Magno, non potecte emer-
gere; l'havere anchora Fiesole sopra capo et el paese circunstante insino in sulle porte di
Firenze pieno di nobili, che bevevano donatione et ragione dallo Imperio, ne fu causa.
El circuito della cictà, o reedificata da Carlo Magno o come era prima, hebbe quactro
porte principale, delle quali una fu chiamata San Piero Maggiore, denominata dalla chiesi
di San Piero che era fuora delle mura in capo di uno borgo di case che cominciava dalla
porta insino alla chiesa; la seconda si chiamava porta di Duomo o porta del Vescovo, la
quale mecteva drento San Giovanni et lasciava fuora San Lorenzo; era poi la terza porta
di San Pancratio, decta così dalla chiesa sua, che restava fuora; et di poi porta Sancta
Maria, che anchora ritiene el nome, per la chiesa che era di fuora. Chiamossi el primo
cerchio, et dicono che fu minore che non era innanzi che la cictà fussi destructa da
Totila. Et così si andò mantenendo la piccola cictà, la quale tuctavia accresceva di popolo, icona nota

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