BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Homerus - Odyssea » Guicciardini, Francesco Le cose fiorentine - p. 83

Guicciardini, Francesco

Le cose fiorentine


tagleggiare di Giannozo, furono contenti farla, et così feciono di millecinque-
cento lancie; ma e' Bolognesi per lo sdegno non vollono entrarvi.
Carlo intratanto era venuto a Bologna, et di quivi venne a Rimini, et sa-
pendosi in Firenze che era mal contento della risposta havuta, vi furono man-
dati imbasciadori in nome della cictà et altri in nome della Parte guelfa a
portargli presenti di cavalli et di drappi d'oro et, [dice Leonardo], offe-
rirgli quindicimila ducati. Lui rifiutò e' doni et mostrò farsi beffe della pocha
quantità de' danari, et podio di poi, partito, venne a Arezo, dove fu chiamato
et datali la signoria della terra dagl'Aretini, cioè da una parte, [dice Mar-
chionne, da' Bostoli], dove subito si accumulorono tucti e' fuorusciti; et lui
pocho poi con l'exercito si conduxe in quello di Siena, et di quivi, mandati gli
Ungheri in su quello di Firenze, cominciorono a fare correrie verso Staggia
et Poggibonizi. All'incontro era messer Giovanni Aguto con le gente de' Fio-
rentini et de' collegati. Et mandoronsi quactro imbasciadori a lui, uno per
quartiere, dua per le maggiori et dua per le minori (furono e' capi messer Rosso
de' Ricci et messer Bectino Covoni), per cercare di placarlo. La pratica si
rimesse a Firenze, dove lui mandò suoi imbasciadori. Finalmente, doppo molte
discussione, a dì 7 di octobre fu concluso, che Carlo fussi malevatore et protec-
tore della cictà et che nessuno soldato suo la offenderebbe, et la ciptà da altro
canto promesse prestargli quarantamila <ducati>: ventimila al presente et venti-
mila infra dua mesi; et lui promecteva operare infra uno anno che el papa
liberrebbe e' Fiorentini per tanta quantità, se non, che el re di Ungheria gli icona nota
restituirebbe fra cinque anni. Havuti e' danari, tornò in quello d'Arezo, dove,
date buone parole et speranze agl'usciti, si dirizò alla via del Reame, et la più
parte degli Ungheri con Baldassarre Spinola, volendo andare al soccorso di
Genova contro a messer Bernabò et non potendo passare perchè lui haveva
occupati e' passi di Lunigiana, impetrato passo da' Fiorentini, si dirizò a
Bologna, il che fu con sdegno de' Bolognesi, et di quivi andorono dispersi in
più parte.
Drento, si feciono uficiali con grande auctorità a vendere e' beni de' ru-
belli et a potere sforzare e' cictadini a comperargli, et furono electi da' priori
et Collegi, capitani di Parte, Dieci di Libertà et uno per capitudine. Et perchè,
non sendo restituiti e' beni delle chiese alienati nella guerra, e' cherici non vo-
levano absolvere e' possessori, si ordinò che a dicioctomila fiorini che si da-
vano l'anno a' cherici per interesse di sei per cento, si aggugnessino scudi septe-

pagina successiva »
 
p. 83