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Galenus, Claudius - De locis affectis » Augustinus, Aurelius - De civitate Dei » Guicciardini, Francesco Le cose fiorentine - p. 106

Guicciardini, Francesco

Le cose fiorentine


icona nota sopravennono et alloggioronsi presso a lui uno miglo et mezo. La venuta de'
quali certificò lo Auguto del disordine de' Franzesi; et considerato le difficultà
in che si trovava, rivolse l'animo alle sue astutie faccendo questo fondamento,
che el ritirarsi era difficillimo se, col dare qualche sbriglata agli inimici, non
gli faceva tardi a seguire. Loro erano insolenti per la victoria ricevuta, per
parere loro havere rinchiuso l'Aguto, et perchè ogni di augumentavano di
gente; nè si ricordava bene messer Iacopo che quanto avantaggio contro a'
Franzesi gl'haveva dato la temerità del conte d'Ormignacca, tanto disavan-
taggio gli dava la prudentia dello Aguto. Era tra l'uno campo et l'altro una
pianura grande, aperta: in mezo uno rivo coperto d'arbuscelli et di sterpi,
gli inimici passavano tucto dì questo rivo, nè l'Aguto faceva quivi resi-
stentia come per el vantaggio suo harebbe potuto fare facilmente, anzi teneva
e' suoi strecti negli alloggiamenti, et, simulando timore, accresceva la inso-
lentia degli inimici, e' quali tucto di erano in sulle sbarre del campo insultando
icona nota con parole et con facti. Dimorati alquanti giorni in questo modo, uno dì, dato
el segno, cavò e' suoi, ordinati et instructi per questo, da due parte. La bacta-
gla fu gaglarda, ma alla fine gli inimici, essendo colti quasi imprevisti et
havendo e' nostri per la vicinità del campo el rinfreschamento più facile, vol-
tarono le spalle con danno grande, essendo morti molti di loro et presi circa
milleduecento cavalli.
Questa victoria fu causa della salute sua, perchè gli facilitò el partirsi,
quale prima era implicatissimo. Però, exequendo quanto haveva disegnato,
facta prima dimostratione di volere l'altro dì fare giornata con loro, el se-
quente di (secondo dice Leonardo; secondo dice Poggio soprasedè più, ma pare
più verisimile el decto di Leonardo), innanzi che li inimici, sbaldanziti, piglas-
sino animo, et cominciato forse le spianate verso el campo subito che hebbe
la victoria, la mactina avanti giorno prese el cammino dello Oglo, dove, perchè
gli inimici non furono sì presti a seguirlo per la sbriglata del di precedente
et perchè temevano di insidie, fu prima condocto che loro si movessino. Fece
quanto più presto poteva passare le bagagle et le gente inutile, et, sapendo
che gli inimici sopraverrebbono, perchè non rompessino quella parte che re-
stava tra el fiume et loro, fece in sulla riva di là da Oglo due alie di quactro-
cento arcieri inghilesi, e' quali percotessino gli inimici se s'accostavano, et el
fiore della gente d'arme nel retroguardo perchè sostenessi l'impeto degli mi-

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