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Seneca, Lucius Annaeus - Medea » Guicciardini, Francesco Le cose fiorentine - p. 107

Guicciardini, Francesco

Le cose fiorentine


mici, e' quali arrivorono che già el retroguardo cominciava a passare, a' quali
facevano sicurtà assai gli arcieri inghilesi, in modo passò sanza alcuno danno.
Nè interponendo tempo, guadò anche el Mincio sanza essere seguitato; et già
gli pareva essere in luogo sicuro, quando sopravenne uno accidente inexpectato
et più pericoloso che gl'altri. Perchè, essendo alloggiato vicino all'Adice, [a
dieci migla, dice el Poggio], et parendogli havere el passo sicuro perchè
passava di contro a Montagnano del Signore di Padova, dove era el ponte
in sulle nave, l'Adice, essendo stati ropti gl'argini, allagò tucto el passo, et icona nota
pocho poi li inimici sopravennono; in modo che pareva gli fussi interchiuso
lo stare quivi per la fame, lo andare innanzi per l'aque, el ritornare indrieto
per li inimici et per le altre difficultà. Nondimeno non sbigocti l'animo del ca-
pitano, nè tardò a piglare quello partito che a salvarsi era unico et necessa-
rio; perchè, lasciato le bandiere in luogo alto per segno di non si essere
mosso, messosi in cammino la mactina innanzi el giorno, tucto di et parte della
sequente nocte camminò, tanto che si conduxe in luogo asciucto et passò l'Adice
con le navi, [dice Leonardo, a Montagnana; dice Poggio, a Castelbaldo],
non lo seguitando et maraviglandosi gli inimici. Questa ritirata fu celebrata
per tucta Italia come piena di astutia, di ardire, di patientia et di celerità,
et confessato da ognuno che nessun altro capitano sarebbe uscito di tanto
pericolo. Ricreato per qualche dì in Padovano, lasciate a Padova quactrocento lan-
cie, venne a Bologna per ordine de' Fiorentini, che temevano che la guerra tucta
non si voltassi in Thoscana. El quale sospecto non era vano, perchè messer
Iacopo dal Verme con tucto l'exercito del duca per el Piacentino passò l'Apen-
nino et venne in quello di Lucca et poi di Pisa, che stava come neutrale.

De' progressi di questo exercito, della ropta della nostra scorta che veniva da Pisa, delle
galee mandate da' Genovesi a instantia di Gian Galeazo, dello assedio di Ranco, della pratica
della pace, degli insulti del Signore di Cortona in Perugino et della conditione della pace, vedi
Leonardo, Poggio et Buoninsegni; et nota che in molti particolari Poggio et Buoninsegni si
conformano: non so chi vedessi l'altro. Fu licentiato Luigi da Capua, facta la pace, et ritenuto icona nota
Gian Aguto con mille cavalli.

Non prima furono posate l'arme che nacquono nuove suspitione, perchè
per molti segni si era veduto l'animo di Gian Galeazo essere inquietissimo,
et che non teneva conto di capitolatione nè di fede: però ogni moto suo era
interpretato in mala parte et attribuito anchora a lui ogni andamento di altri.

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