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Plautus, Titus Maccius - Bacchides » Guicciardini, Francesco Le cose fiorentine - p. 114

Guicciardini, Francesco

Le cose fiorentine


d'Appiano per assicurarsi ricerchò el duca, che lo desiderava, a piglare di
nuovo la guerra di Thoscana, la quale fu cominciata potentissimamente. Venne
nel principio a Pisa Paolo Orsino, Octo Buonterzo, Ceccolino fratello di Biordo,
et messer Broglole, et si aspectava un altro exercito grandissimo di Lombardia
et el conte Alberigo capitano generale di tucti. Questi primi entrarono in
quello di Lucca, a' quali opposono Bernardone guaschone, capitano gene-
rale, et messer Bartholomeo da Prato et gl'altri condoctieri che erano stati
in quella compagnia. Ma mentre che studiosamente sono tenuti occupati di
là, successe el pericolo grande del tractato di San Miniato, quale dice bene
Leonardo; et pocho poi el conte Alberigo, venuto in quello di Siena, convo-
cati a sè tucti gl'altri, fece uno exercito di diecimila cavalli et di grandissimo
numero di fanti, a' quali essendo e' Fiorentini assai inferiori, non potevano
stare alla campagna, ma di necessità si mectevano a guardia delle terre. Loro,
voltisi verso Firenze per la via di Valdigrieve, si conduxono a Pozolatico et
Certosa, donde corsono insino in sulle mura et, predato tucte quelle cir-
cunstantie di qua et di là d'Amo, combacterono Signa, [dice Buoninsegni
dua dì], per farvi la sedia della guerra, ma, non l'havendo presa, tornorono
in quello di Siena.
Trovogli el principio dell'anno 1397 intorno a Firenze. Ridocti in quello
di Siena et facte due parte, l'una per predare el Cortonese et Montepul-
ciano, l'altra el Fiorentino, si indebolirono presto, perchè Paolo Orsino andò
a soldo de' Fiorentini et Ceccolino fu revocato da Biordo, che s'accordò con
loro, [et per opera de' Bolognesi, dice Leonardo, non so se per forza o per
amore], el conte Giovanni si ritornò in Romagna, in modo che le forze quasi.
si pareggiorono. Ma intratanto el duca, che più che mai haveva facto potentis-
simi apparati, mandò uno grossissimo exercito contro al Signore di Mantova
et armate per acqua; e' Fiorentini vi mandorono in aiuto suo el conte Ugo
di Monforte con buono numero di cavalli. In Thoscana la guerra era intorno
a Siena, perchè le gente fiorentine distribuite a Colle et Poggibonizi difende-
vano el nostro dagli inimici et ogni di predavano el contado di Pisa et di
Siena; et procedevano le cose bene, ma uno disordine nuovo le messe in
pericolo grande, perchè messer Bartholomeo da Prato, sanza saputa del capi-
tano, corse in quello di Pisa a certe prede che el capitano haveva disegnato
per tucto el campo, donde lui, impatiente et tenendo più conto della degnità
sua che pensando alla utilità de' Fiorentini, havendolo chiamato a Colle, lo
fece decapitare. Per il che Paolo Orsini et Philippo da Pisa, che erano stati
in sua compagnia, si separarono dal campo et gl'altri condoctieri ne pre-

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