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Plato - Gorgias » Guicciardini, Francesco Le cose fiorentine - p. 140

Guicciardini, Francesco

Le cose fiorentine


amazare et gictare a terra delle finestre certi de' priori, per il che fu decapitato Bindaccio
di Pieruzo degl'Alberti et sbandito tucta la famigla]. Et in quel medesimo anno Ladislao
fu rocto a Pontecorvo dal re Luigi et dalla gente della Chiesa, delle quali era capitano
Paolo Orsino, di tale ropta che, se, come voleva el re Luigi, havessino seguitato la victoria,
el Regno et forse la persona di Ladislao era loro; ma Paolo Orsino, o per tenere la guerra
più lunga, secondo el costume de' soldati, o non parendo a lui, barone di terra di Roma,
tanta grandeza della Chiesa, gli decte tanto tempo che uscì in campagna più potente che
prima; per il che el papa, disperato potere fare fructo alcuno con soldati mercennarii, exhausto
dalle spese et debole per la scisma che anchora era vigente, fece pace con Ladislao et in-
citollo a disfare Paolo Orsino, quale lui haveva mandato a guardia della Marca; in modo
che el re, havendo occasione di lagunare exercito sanza timore del papa, factosi forte,
in cambio di andare nella Marca si volse a Roma, dove intromesso per intelligentia de'
fuorusciti, non potendo el papa resistergli, si fuggì et venne a Firenze, dove non fu in-
tromesso, ma alloggiò a Sancto Antonio del Vescovo. [Dice Leonardo, De temporibus, che
allhora era grande la divisione in Firenze, essendovi una parte che non solo era amica
al re, ma desiderava el suo dominio, et di questa, secondo raccolgo, era capo messer
Maso degl'Albizi, quale si era mostro, per quanto comprendo, assai amico de' grandi et
tirato a è el favore del popolo minuto, in modo che gl'altri cictadini del reggimento,
havendo invidia o sospecto di tanta grandeza, si erano ristrecti et volto favore a Niccolò
da Uzano per fargli uno obstaculo. Le quali divisione o altre potevano essere causa che
messer Maso, che era stato fuoruscito a tempo del re Carlo suo padre, et di quelli che
l'havevano per protectore, sperassi, col mectere la cictà non in dominio absoluto del re,
che non è credibile, ma in protectione sua, potere opprimere la parte adversa et sta-
bilire lo stato. Questa divisione o ombra di messer Maso o di altri haveva facto in Firenze
una parte al re, et perchè è cosa importante et pocho nota, è da cercharne diligentemente
le cagione, et tra chi et come fussi questa divisione et che effecti fussino e' suoi. Et è
credibile che Ladislao doppo la pace facta, come quello che pensò in ogni occasione non
più sforzare e' Fiorentini, ma ingannarli, intractenessi con buone parole et dimostratione
la cicta et particularmente molti cictadini privati. Et se bene nella entrata di Roma sa-

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