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Plato - Epinomis » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 393

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


non secondo le verità, ma secondo diversi rispetti,
perché egli medesimo ha ragione d'efficiente e di fine,
e come efficiente è meno nobile di sé stesso che come
fine. E così si può rispondere a quella proposizione uni-
versale e verissima che dice, ogni movente movendo si
muove, intesa però del movimento locale da cosa cor-
porea immediatamente e senza alterazione, come si di-
chiararà altra volta, non essendo a proposito in questo
luogo dove si ragiona del motore incorporeo.
Voglio bene che notiamo, che come il primo Moto-
re, secondo Aristotile, è causa effettiva del moto celeste,
non però, secondo il medesimo, è causa effettiva del cielo
e di tutto l'universo, perché, come dice Averrois nel libro
della Sustanza del Mondo e nel quarto libro del Cielo al
comento primo, le cose eterne non hanno se non tre
cause, materiale, formale e finale; mancano dell'efficien-
te, perché essendo eterne non hanno avuto principio
mai, e conseguentemente non sono state fatte, dunque
non possono avere la cagione efficiente, cioè chi l'abbia
fatte, se non intendessimo largamente efficiente per
conservante, perché così tutte le cose dipendono da
Dio, ed un sol punto che egli cessasse, il che però è
impossibile, come vedremo nella dubitazione presente,
tutte tornerebbero in nulla.

Se dio muove liberamente o di necessità
Dubbio sesto.


La presente quistione la quale è di grandissimo
momento e più importante che ciascuna altra, e forse
più che tutte insieme, non ha dubbio nessuno secondo
la religione cristiana e verità teologica, perciocché chi
non sa che Dio muove ed opera liberamente e di sua


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