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Plato - Epinomis » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 444

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


dissimo comentatore, Beatrice per mostrargli ciò non
esser vero, e farlosi attento, gli disse: se tu starai bene
a scoltare gli argomenti che io farò contra cotesta op-
penione, tu vedrai assai certo quanto ella sia falsa, e
che le parti o più dense o più rade di questo corpo non
sono cagione, come tu credi, di questa diversità ed ombra
che n'apparisce; onde seguitò il Poeta, ed ella, cioè
Beatrice, e s'intende rispose o disse; se ascolti bene, se
starai a udire intentamente; l'argomento ch'io farò av-
verso li, contra a quel tuo credere; tu vedrai il creder
tuo assai certo, molto chiaramente, ovvero assai som-
merso, cioè assai affondato; nel falso; il che non è al-
tro per traslazione che dire: tu conoscerai cotesta op-
penione essere falsissima; e di vero gli argomenti suoi
sono fortissimi parte e parte malagevolissimi, ed io
arei grande obbligo a chi trattasse questa quistione o
innanzi a me o dopo. Ed in questo ed in infinite altre
cose simiglianti vorrei che s'esercitassero gli studiosi
della Filosofia, e s'affaticassero per trovare la verità, e
dichiarare le cose dubbie, e non per mettere in dub-
bio le cose chiare ed oscurare la verità con ragioni o
debolissime o false, ed in somma s'ingegnassero, come
n'avvertisce Orazio,
Non fumum ex fulgore, sed ex fumo dare lucem.
Ma tempo è omai di venire alla quistione della pe-
netrazione de' corpi promessavi da me di sopra.

Della penetrazione de' corpi

Ancora che ciascuno sappia che, naturalmente
parlando, la penetrazione de' corpi non si concede, es-
sendo del tutto impossibile, senza dubbio niuno, che
due corpi entrino e trapassino l'uno nell'altro in guisa
che stiano in un medesimo luogo a un tempo mede-


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