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Boccaccio, Giovanni - Decameron » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 496

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


Dentro dal ciel della divina pace
Si gira un corpo nella cui virtute
L'esser di tutto suo contento giace,
Lo ciel seguente c'ha tante vedute
ec.
non ostante che alcuni posero il cielo empireo e immo-
bile non sopra il nono, ma sopra il decimo. In qualun-
che modo tutti i cieli che sono sopra quello delle stelle
fisse, cioè l'ottavo, furono chiamati da' Greci ἄναστρα,
cioè senza stelle.

Dell'ordine de' cieli
Capo terzo.


Tutti i migliori astrologi, così greci come latini,
concordano che l'ordine de' cieli sia questo: primiera-
mente, cominciando dal più basso, e per conseguenza
meno perfetto, il primo è il cielo della Luna, il secondo
quello di Mercurio, il terzo Venere, il quarto il Sole,
il quinto Marte, il sesto Giove, il settimo e ultimo
de' pianeti ovvero erranti, Saturno. Sopra i quali è il fir-
mamento, cioè il cielo delle stelle fisse, chiamato da' Greci
απλανὴ, cioè non errante, e volgarmente l'ottava spe-
ra, sopra la quale chi pone più cieli e chi meno, come
si disse pur testè. È ben vero che Aristotile, seguitando
Platone suo maestro, pose il Sole nel secondo luogo,
cioè immediate sopra la Luna; e più anticamente Anas-
simandro ed altri filosofi posero i luminari, cioè il Sole
e la Luna, sopra le stelle fisse. Fu ancora dubitato se
Venere e Mercurio erano di sopra il Sole o di sotto, e
di più qual prima si dovesse porre o Mercurio o Vene-
re; la qual cosa sebbene malagevolmente può provar-
si, pure i più e migliori convennero nell'ordine detto


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