Varchi, Benedetto
Lezioni sul Dante e prose varie
Nobilissimi accademici, poiché al degnissimo e
prudentissimo consolo nostro è piaciuto, forse perché
a un principio debile seguiti, come si dice volgarmen-
te, fortuna migliore, che io sia quello che in questa fe-
licissima e fioritissima Accademia nostra dia comincia-
mento alle Lezioni private e straordinarie nel consolato
suo, ed io il farò volentieri, nonostante, oltra gli al-
tri impedimenti, il brevissimo tempo che io ho avuto
d'un giorno solo a prepararmi; e questo farò volentieri,
dico, non perché io non sappia benissimo che in così
dotta ed esercitata compagnia di tanti e tali uomini
quali e quanti si ritruovano in questo luogo, non si
debba arrecare cosa niuna la quale non sia ingegnosa e
lungamente pensata e non conosca che molti sono in
tanta e sì orrevole brigata, i quali molto più atti e vie
più forti sarebbero a ben portare questo gravissimo peso
del leggere, che io non sono; ma perché, oltra il disi-
derio che io ho incredibile di soddisfare in qualche parte
a quelli cui mi sento grandissimamente ubbrigato, e spe-
cialmente al molto illustrissimo e felicissimo duca si-
gnor nostro, l'eccellenza del quale, nominata da me
per cagione d'onore gradisce tanto per sua bontà, e
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