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Basilius Magnus - Homiliae in Hexaemeron » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 608

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


la quale è propiamente dei vecchi; onde Cicerone disse
nel libro della Vecchiezza: Ista senilis stultitia (quae
deliratio appellari solet) senum levium est, non om-
nium.
La medesima si chiama ancora deliramentum,
ed anticamente deliritas. Plauto ne' Menecmi:
Audin' tu, ut deliramenta loquitur?
E nell'Anfitrione:
Haec quidem deliramenta loquitur.
Viene ancora da questo verbo, oltra l'avverbio delire,
cioè stoltamente ed a guisa di chi farnetica, il nome
agghiettivo delirus, delira, delirum, cioè quegli o
quella che farnetica, o da dovero o per traslazione. Ci-
cerone nel secondo della Divinazione: An tu censes ul-
lam anum tam deliram futuram fuisse, ut somniis cre-
deret?
ed altrove: Quae est anus tam delira quae
timeat ista?
Plauto nell'Anfitrione:
Vix video prae ira adeo me istic
Hodie delirium fecit.

Orazio nella quinta satira:
Libertusve senem delirum temperet.
Il leggiadrissimo Lucrezio:
Quin etiam morbus in corporis avius errat
Saepe animus; dementit enim deliraque fatur;

dove delira si piglia invece di deliramenta, ovvero de-
lirantia
, e significa quello che noi diciamo propiamente,
farnetica.
Ora chi starà in dubbio che delirare non significhi
quello che noi diciamo farneticare propiamente ma per
traslazione, non so io per me di quello che o debba o
possa esser certo; e chi negarà l'autorità allegate non
meno manifeste che certe, e gli esempi di tanti autori
approvatissimi così antichi come moderni, mostrarrà
di non sapere altro che negare. Ma perché oggi è venu-
ta una usanza che ognuno alla bella prima allega Ari-


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