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Biblia, Sap » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 615

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


sono dimostrare infiniti esempi, non pure antichi,
a moderni.
Ora amendue queste maniere, cioè così quegli che
predicono le cose vere, come quegli che predicono le
false, si dicono latinamente vaticinari, come dichiarano
manifestissimamente, oltra gli stessi autori, tutti i co-
menti e tutti i Vocabolisti, così antichi come moderni,
senza far mai pure un segno o accennare in modo al-
cuno che vaticinari pure adombri, non che significhi
farneticare. E quello che mi fa più non so se ridere o
maravigliare di chi ha detto tante volte e voluto man-
tenere il contrario, è che ancora essi allegano i mede-
simi esempi, e gli dichiarano, che allegano gli avver-
sari nostri; e perché niuno potrebbe credere così ma-
nifesta non so se debbo dire ignoranza, oppure, per
non usare piggior vocabolo, caparbietà, porrò le pa-
role propie d'alcuni di loro, acciò che quegli che hanno
detto ed affermato tante volte pubblicamente, che Ci-
cerone in quei duoi luoghi allegatici contra prese senza
dubbio nessuno vaticinari per farneticare, conoscano
quanto essi intendono meno di quegli che non sanno
troppo, e non corrano una altra volta così tosto a dare
il torto e biasimare così bruttamente.
Dice dunque Bartolommeo Riccio, che compilò il
libro chiamato Apparatus latinae locutionis, assai nel
vero diligentemente e con giudizio, queste parole for-
mali: vaticinari est omnino divinare, vel sit ut a fato
et dico, fatidicus ita a fato et cano, vaticinor quasi
faticinor vel qui vesana mente praedicit. Ego illud in
hoc observo non esse recte divinare sed potius hal-
lucinari, insanire, vana ac non ventura praedicere.
3. vol. Or. 7. Eos autem qui dicerent dignitati esse ser-
viendum, reipublicae consulendum, officii rationem in
omni vita, non commodi, esse ducendam, subeunda


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