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Vergilius Maro, Publius (Pseudo) - Catalepton » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 618

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie

tionem falsam esse cupio. Idem de Natura Deorum II:
Multa ex Sybillinis vaticinationibus, multa ex Aruspi-
cum responsis commemorare possum, quibus ea con-
firmentur, quae dubia nemini debent esse.
Alle quali
autorità, come se fussero o poche o dubbie, aggiunge-
remo quello che dice Ruberto Stefano nel suo Tesoro:
vaticinari, divinare, quasi faticinare dictum, et fa-
tum canere aut praedicere. Plauto Pseud. v. 128: Ve-
tera vaticinamini.
Cicero ad Att. 8. 155. 5: Non multo,
inquam, secus possum vaticinari.
Idem 1. de Divinat.
117: Illud quod volumus expressum est ut vaticinari fu-
ror vera soleat.
Liv. 2. ab Urbe 175: Saepe deinde et
Virginium Consulem in concionibus velut vaticinantem
audiebat.
Ovid. 8. Metam. 156: Quae tibi factorum poe-
nas instare tuorum Vaticinor moriens.
Ibidem lib. 4. 2:
Et saevam laesi fore numinis iram Vaticinatus erat.
Per furorem vaticinari. Cicero 1. de Divin. 63. Qui
haec dicerent vaticinari atque insanire dicebat.
Cicero
pro Sext. 17.

E se io non dubitassi di parere o troppo ambizioso
in cosa di niuno pregio e manifestissima, o poco confi-
dente che gli altri i quali hanno ottima vista non deb-
bano vedere quel sole che ho veduto io quasi cieco, al-
legarei ancora il Cornucopia e tutti gli altri Vocabolisti
con molti comentatori, i quali dicono tutti concorde-
volmente il medesimo, intendendola come io, e niuno
né accenna ancora che vaticinor significhi in modo al-
cuno farnetico, come può vedere ciascuno che vuole,
da se stesso. E nondimeno non voglio lasciare indietro
che la traduzione stampata ultimamente, e, se non fat-
ta, almeno riveduta e ricorretta da Messer Pagolo d'Aldo,
figliuolo degnissimo di tanto padre, delle Pistole di Ci-
cerone, non dice, traducendo quelle parole sed ego for-
tasse vaticinor,
ma io forse farnetico, ma dice: ma


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