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Aristoteles - De anima » Biblia, 1 Cor » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 622

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


dir poi, per quanto m'è stato riferito da persone de-
gne di fede, Il Varchi disse nella Accademia, che i La-
tini non avevano una voce che sprimesse propiamente
farneticare, ed io ho mostro che n'hanno tre: Vati-
cinor, deliro
ed hariolor; ma questo non fa ora a pro-
posito. E sebbene io potrei fermarmi qui senza altro
dire, avendo provato chiarissimamente, non meno con
efficaci ragioni che con manifeste e grandissime auto-
rità, d'essere stato prima ripreso a torto, e poi più che
a torto infamato tante volte e da tanti in tante cose,
nondimeno a maggior soddisfazione, e per osservare
quanto ho promesso di sopra, voglio mostrare che né
anco metaforicamente ovvero per traslazione né vati-
cinor, né hariolor significano propiamente il farneti-
care de' malati..
Primieramente, chi si ricorda di quel ch'io ho
detto di sopra nel primo capo, conosce che niuna di
quelle quattro cagioni che io raccontai né sforzavano i
Latini né gli allettavano a servirsi né di vaticinor
d'hariolor, perché non essendo propi, essi avevano
per traslazione sì delirare con una voce sola, e sì con
due, loqui aliena, e gli altri ch' io allegai. Poi, chi
non sa che quegli che dichiarano i verbi, oltra le si-
gnificazioni propie, raccontano ancora le impropie non
che le traslate? E pure niuno o Vocabolista o comen-
tatore o scrittore d'alcuna altra sorta, non pure non lo
dice, ma l'accenna, eccetto però due o tre, i quali sono
stati cagione, per quanto stimo, di fare cader tanti in
errore, per lo non essere stati bene intesi da loro, e
per troppo gran voglia di riprendere altrui. E, per la-
sciare stare Ascensio sopra la sposizione di quel luogo
nel Formione di Terenzio:
Ph. Non mihi credis? Do. Hariolare,
il qual dice: Illud quod dicit Dorio hariolare, credo


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