Varchi, Benedetto
Lezioni sul Dante e prose varie
per traslazione il vero farneticare de' malati, come af-
fermarono ed affermano, prima per non sapere, ed ora
per non cedere, gli avversari nostri; e che i tre luoghi
allegati da loro giovano a noi, significando parte quello
che noi dicemmo, parte il contrario di quello che cre-
devano essi, come s'è veduto chiarissimamente così per
moltissime ragioni, come per grandissime autorità di
diversi autori tanto antichi quanto moderni. Erasmo
nel proverbio Ariolari: Ariolari proverbio dicebatur
qui nihil adferret certi, nihilque praesentis emolumen-
ti, verum in diem modo pollicitaretur. Ita Dorio leno
in Phormione Terentius adulescenti Phaedriae pecu-
niam daturum se promittenti, dicentique: non mihi
credis? respondit: ariolare. Ita Sannio in Adelphis:
sed ego haec ariolor.
Sumptum a divinis qui praedi-
cunt eventura. Futurorum autem nulla certa cogni-
tio, quemadmodum eleganter dictum est a Pindaro:
Τῶν δὲ μελλόντων τετύφλονται φράδαι
Πολλὰ δ'ἀνθρώποις παρὰ γνώμαν ἓπεσεν
Quorum carminum haec sententia:
Caecam esse rerum futurarum scientia;
Mortalibus autem multa praeter spem evenire.
Manca nel ms. il Capo Settimo.
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