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Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


parso che il Discorso manchi de' modi atti a condur la
pace, e vi mandiamo queste annotazioni mossi più
dall'animo che noi abbiamo di compiacervi, che da
professione che ne facciamo di replicare le cose delli
amici; perché il fin nostro è d'operare in benefizio
dell'una e dell'altra parte.
Molto Mag. e Valoroso Cap. Sig. mio Osser.
Questa sera, che è giovedì, mi trovò in piazza mes-
ser Marcantonio Tombano e mi disse, come avendo
egli scritto al Sig. Abate de' Rucellai quello che da me
e da altri aveva inteso del buono animo di V. S.; cioè,
che voi non volevate nulla di quello di persona, onde
eravate presto a rendere a ciascuno tutto quello che ra-
gionevolmente se gli conviene, e che vi rimettereste non
solo nel Reverendo e dottissimo Monsignor di Caserta o
nel Sig. Conte di Montelabate o in Messer Girolamo
Muzio, ma eziandio nel Reverendissimo Monsignor Della
Casa, ogni volta che, diposta la parentela, volesse se-
condo la bontà ed ottimo giudizio suo giudicare; aven-
do, dico, scritto il cortesissimo Tombano questo buono
animo vostro e veramente cavalleresco, dice d'avere
avuto risposta da detto Sig. Abate, nella quale S. S. di-
ce di non volere anch'ella punto più né da voi né da
altri di quello che ragionevolmente le si conviene; anzi
che ogni volta che V. S. faccia intendere all'Illustrissi-
mo ed Eccellentissimo Sig. Duca ed alla Illustrissima
ed Eccellentissima Sig. Duchessa come le parole che vi
furono riportate che egli aveva detto alla suocera e don-
na vostra, per le quali voi montaste in collera, non e-
rano state tali quali riporte vi furono; e che se voi
aveste saputo la verità, cioè che S. S. rispose alla donna
vostra tanto cortesemente, dicendo che egli non diceva
per lei, voi non vi sareste mosso a fare quello che fa-


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