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Petrarca, Francesco - Rime sparse » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 672

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


beramente al Sig. Tombano; e perché io sto per andare
insino a Orvieto a starmi tre o quattro mesi col Reve-
rendissimo MonsignorLenzi vescovo di Fermo e go-
vernatore di quel luogo, antichissimo amico e signor
mio, lasciarò al Reverendissimo Ricasoli, il quale dirà
e farà, per sua natia bontà e per l'amore che porta a
V. S. ed all'onesto, tutto quello che in tal causa sarà
da dire e da fare. Di me non le dirò altro se non che,
nonostante l'amistà che ho più anni sono col Capitano,
non ho né detto né fatto cosa alcuna, né mai farò, che
mi paia fuori dell'onesto, né mi son mosso per altra
cagione che per lo bene comune, e per la osservanza
mia verso Monsignor vostro Reverendissimo, e m'allegro
cheS. S. Reverendissima e voi l'abbiate con quell'ani-
mo presa che alla bontà e giudizio d'ambo due si con-
veniva; della qual cosa molto le ringrazio: e se non
fosse di soverchio, o mi paresse di potere qualche co-
sa, me l'offerirei. Prego N. S. Dio che vi conservi sa-
no e felice; ed al gentilissimo e valoroso Messer Ercole
Pasitello mi raccomando quanto so e posso il più.
Di Firenze alli 18 di Maggio del 55.
Di V. R. S.
Affezionatiss. Servo
Benedetto Varchi.

(fuori)
Al Molto Magn. e Red. S. suo Oss.
Il Sig. Abate de' Rucellai
a Bologna.
Molto Mag. e Valoroso Sig. mio Osser.
Oggi che è martedì e siamo agli XXI a XXII ore ho
fornito la risposta contra l'obbiezioni mandate da Ro-
ma, ed aveva fatto pensiero di mandarvela subitamen-
te; ma perché è di tre mani, di Messer Lelio, di Messer


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