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Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie



Della persona de' cani e del tempo di esercitarli
Capo Terzo.


In qualunche caccia si facci sono necessari cani che
lievino le fiere da' luoghi forti e le caccino nelle cam-
pagne aperte; alla quale opera due sorte s'usan di ca-
ni, una che si chiama seusi, l'altra bracchi franceschi,
perché questi vengon di Francia né si trovano in altra
parte; ed ancora che maggiori e più grossi di persona
siano li franceschi, usati a cacciar più gagliardamente,
seguendo la prima fiera che incontrano sino a che la
conducano a morte, nondimeno le fazioni di tutte le
sorte di cani sono le medesime, non guardando alla
grandezza, la quale alli seusi è comunemente duoi palmi
e mezzo, ed alli franceschi tre; né vogliono mancare
in modo alcuno di questa altezza, che essendo piccoli,
non posson poi resistere alla fatica né uscir dell'erba o
delle macchie. Vogliono nondimeno tutti aver la testa
leggera e asciutta; l'orecchie lunghe e sottili e penden-
ti; la fronte larga e grande ed in mezzo incavata; gli
occhi neri e splendenti e non ascosti indrento; il collo
molle e tondo; il petto largo; lo spazio che divide l'una
spalla dall'altra, pieno; le gambe dinanzi più corte
dell'altre, dritte, ferme, con li nervi drittamente se-
guiti; li fianchi non cavati indrento, ma sospinti in-
fuori; la spina della schiena non magra, ma carnosa e
di lunghezza mezzana; la coscia grassa, di sopra lar-
ga, di sotto ristretta; il ventre ritirato e voto, le an-
che curve, lontana l'una dall'altra, e nervose; le giun-
ture piene di nervi e forti; le gambe di drieto molto
più lunghe che quelle dinanzi, ma nondimeno ragio-
nevoli; li piedi rotondi e duri; il pelo lungo e pieno; il


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