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Biblia, Gn » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 729

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


con li occhi, coi movimenti del corpo, con li sguardi
quando dritti quando traversi, ora correndo per un
modo or per un altro infino appresso alla fiera, per
dritto, per traverso, per vie torte, e tanto più dimo-
strando l'animo e i movimenti lieti, quanto essi li si
faccian più vicini, ed allora più volonterosi l'assalti-
no, né lassino di seguirla ovunche la vada, gridando e
abbaiando continuamente, senza ritornare per buono
spazio di tempo al cacciatore.

Quando odorano bene i cani e quando male
Capo Quinto.


Parmi ancora non poco necessario il discorrere le
cagioni che danno o levano l'odorare a' cani, per poter
non meno conoscere il tempo in che facilmente le fiere
si trovano per l'orme e per la traccia, che per sapere
compiutamente della caccia ragionare. Nella primavera
dunque, per esser temperata oltra modo la stagione, so-
no l'orme chiare e l'odorare molto facile; benché ne' luo-
ghi ove la terra è carca di fiori, li altri vari odori impe-
discono quello delle fiere. Nella state poco si sente e si
discerne l'uno odore dall'altro, perché il gran calore
della terra tira a sé e spegne quelle forme di quel poco
d'alito che in quel tempo si genera, come debole e sot-
tile, ed allora il cane meno odora che con facilità i cor-
pi per lo caldo si risolvono. Ma nello autunno l'orme
chiaramente si discernono e sentesi puro l'odore; impe-
rocché tutte le piante ed erbe che o la Natura produce
o l'ingegno umano fa nascere, che nuocono al vedere e
all'odorare, si ripongono e si perdono allora. Nello in-
verno ben alcune volte si sente, e molte non si gusta o-
dore alcuno, quando la Natura ristringe a sé il propio


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