BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


calore e 'l freddo lo cuopre o chiude di ghiaccio, che al-
lora li cani hanno il naso addormentato dal freddo in-
sino a tanto che il giorno o il sole lo risolva. Troverassi
ancora di verno la traccia più lunga che di state, quanto
le notti saranno maggiori; conciosiaché la notte cam-
minino e mangino le fiere che il dì si riposano e s'a-
scondono; e la luna assottiglia l'alito similmente e molto
più quando ella è piena, ed allora sono dubbiosissime
l'orme, perché alcune di quelle fiere tra loro scherzan-
do vanno saltando ed aggirandosi, e cangiano ora una
strada ed ora una altra, e quando per un medesimo sen-
tiero vanno più fiere, fassi più incerto l'alito o l'odore,
il che non meno avviene cadendo la rogiada; e le piog-
gie, d'ogni tempo che elle vengano, a questo nuocon
molto, infìn che il fummo del terreno e l'umidità man-
chi e si secchi; ma il vento di Mezzogiorno più impe-
disce il trovar le fiere che quel da Tramontana, perché
questo tira a sé e conserva l'odore, e quello lo bagna
e sparge, e con questo sta il tempo secco, con quello
l'umido. Il luogo dove giace la fiera rende più odore
che non fan l'orme, perché ivi si ferma, e nell'altra passa
velocemente; e li paesi ripieni d'erbe e d'arbori più o-
dorano che gli sterili e nudi, ché i deserti e secchi più
difficilmente si riempiono d'impressioni, che non fanno
i luoghi freschi ed erbosi.

Della natura e forma della lepre
Capo Sesto.


Egli mi par a proposito della vera materia di de-
scrivere la natura e costumi delle fiere, acciocché cono-
scendole minutamente, si possa meglio intender non solo
il modo del cacciarle e prenderle, ma ancora molti ma-


pagina successiva »
 
p. 730 [II, 234]