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Plato - Respublica » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 779

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


dubitassimo che cosa uomo sia, noi cercaremo il suo
genere ultimo, il quale è sostanza, poi divideremo la so-
stanza in corporale ed in incorporale; e veggendo che
l'uomo è sostanza corporea, diremo: delle cose corpo-
rali alcune sono animate, alcune mancano di anima;
e conoscendo l'uomo essere sostanza corporea ani-
mata, diremo: delle sostanze corporee animate, alcu-
ne sono sensibili, alcune non sentono; e perché l'uo-
mo sente, diremo: delle sostanze corporee animate sen-
sibili, cioè, per dirlo in una parola sola, degli animali,
perché animale non è altro che sostanza corporea ani-
mata sensibile, alcuni sono mortali ed alcuni immor-
tali, come il cielo, secondo i filosofi; e perché l'uomo
è animale mortale con molti altri soggiugneremo: de-
gli animali mortali alcuni sono razionali, alcuni irra-
zionali; e perché l'uomo ha la ragione diremo che
l'uomo è animale razionale mortale; e così aremo tro-
vato quello che cercavamo, cioè la diffinizione dell'uo-
mo, e per conseguenza la qualità e natura sua, come
devono farsi le diffinizioni perfette. Ed in che modo dif-
finisce il fisico, ed in che modo il matematico e gli altri
artefici, non s'ha a dichiarare in questo luogo; e però
passaremo all'ultimo metodo, detto che avremo che
tutti i metodi passati sono e si maneggiano intorno alle
parole e semplici ed incomplesse.

Del metodo dimostrativo.

Egli non è dubbio nessuno che la dimostrazione,
cioè il sillogismo dimostrativo, il quale è quello che in-
segna la scienza, cioè fa sapere, è l'ultimo e principale
fine di tutta la Loica; e conseguentemente di tutti i me-
todi; onde chi volesse potrebbe dire che non fosse al-
tro metodo che la dimostrazione, perché a fare la di-


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