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Petrarca, Francesco - Rime sparse » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 807

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


l'artefice, o specolativo o attivo o fattivo che egli sia,
si chiama subbietto ovvero soggetto; il quale i Toscani
chiamano alcuna volta latinamente tema. E questo sub-
bietto è di due maniere: subbietto nel quale ovvero
col quale, e subbietto intorno al quale; subbietto intor-
no al quale si chiama quello che s'insegna e s'opera
nella scienza o nell'arte, e, brevemente, quello intor-
no al quale si maneggia la scienza o l'arte: esempigra-
zia, il subbietto intorno il quale si maneggia uno scul-
tore sono le statue; e così pare che cotal subbietto e fi-
ne sia una cosa medesima. Il subbietto nel quale, sono
i marmi, ché di loro fa le statue; e così di tutte l'al-
tre arti e scienze; nonostante che alcuni dicono che
il subbietto nel quale, è quello da chi o in chi s'eser-
cita l'arte; come il subbietto nel quale della Medicina
è l'uomo, e il subbietto intorno il quale, sono le me-
dicine ed altri rimedi, dove, secondo i primi, sarebbe
la sanità. E queste due cose, cioè il fine e il subbietto
sono necessarie in tutte l'arti e scienze; e si debbono
considerare bene, perché da loro procede tutta la no-
biltà e perfezione di tutta la scienza in quel modo che
s'è dichiarato altra volta, mostrando qual fusse il sub-
bietto totale, quale il parziale e quale il principale, e
se è vero che il subbietto non si possa provare in niu-
na scienza propia, ma debbia presupporsi in tutte.

Lo strumento
Capo sesto.


Niuno fa mai cosa alcuna, il quale non abbia que-
ste tre cose: prima la cagione perché la faccia, poi la
materia di che la faccia, ed ultimamente lo strumen-
to con che la faccia; onde il fine del legnaiuolo è fare,


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