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Plautus, Titus Maccius - Bacchides » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 837

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


dubitano bene spesso, ancora che siano dottissimi, di
cose che a coloro che sono idioti, sono manifestissime.
Cicerone, il più eloquente uomo che mai fosse e di
quella dottrina che sa ognuno, errò nello scrivere una
pistola a Pomponio Attico, ed ebbe a imparare da un
barcaruolo quello che volesse significare inhibere re-
mos
. Ma che più? Quando Marco Agrippa, avendo fatto
edificare il tempio chiamato allora Panteon e oggi Santa
Maria Ritonda, voleva fare nel frontespizio l'inscrizio-
ne, si ragunarono tutti i dotti di Roma; e perché egli
volendo aggiungere al nome e cognome suo come era
stato tre volte consolo, non sepper mai quegli uomini
dottissimi risolvere tra loro, se latinamente favellando
s'aveva a dire tertio consul, o tertium consul; e per
ultimo rimedio presero di non vi porre né nell'un mo-
do né nell'altro, ma di farvi tre I, cioè tre uni, affine
che chi leggeva potesse pronunziare e tertio e tertium,
secondo che credeva che meglio stesse.
Ma per venire a quello di che voi mi domandate,
l'autore della prima polizza, chiunche egli si sia, con-
fessa che se sgombri s'interpetra per porti e con ella
idest seco, che cotale locuzione starebbe benissimo ogni
volta che si trovasse in alcun luogo che sgombrare vo-
lesse dire portare; e l'autore della seconda polizza crede
esser vero che sgombrare non si truovi appresso lodato
scrittore in significato di portare; la qual cosa è tanto
lontana dal vero, per mio giudizio, quanto le cose che
ne sono lontanissime. Non si dice egli a ogn'ora in Fi-
renze: io ho fatto sgomberare tutte le mie masserizie,
cioè, fatto portare d'una casa in un'altra? Quante
volte si sono mandati i bandi che comandano a ogni e
qualunche persona che tutte le vettovaglie si sgombrino
ne' luoghi forti, cioè si portino? E se diceste, e' non
vorranno credere a quello che si favella in Firenze, al-


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