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Aristoteles - De divinatione per somnum » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 838

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


lora avreste ragione di rispondere, perché di questo
verbo non è dubbio nessuno in Firenze, e s'usa indif-
ferentemente così da' dotti come da' laici; e io vorrei
sapere quello che volle significare il Petrarca quando
disse, ond'è tratto o imitato il concetto vostro,
Tolto ha colei che tutto 'l mondo sgombra?
E che volle egli significare altro quando disse:
Ond'io perché pavento
Adunar sempre quel che un'ora sgombri?

Cioè tolga e porti via. Né mi par vero quel che dice la pri-
ma polizza, e la seconda conferma, cioè che 'l vero signi-
ficato di sgombrare sia votare, scacciare e mandar via;
che se 'l vero e 'l propio significato fusse questo, si po-
trebbe dire: io ho fatto sgombrare il pozzo, cioè votare;
tu hai sgombre le tue botti, cioè votate, e altre cotali
locuzioni ridevoli. I soldati sgomberarono di piazza, non
vuol dire votarono la piazza, ma sì bene, partendosi di
piazza la lasciarono vota di loro; ma se dicessi, i soldati
sgombrarono la piazza, direbbe ottimamente chi dicesse
votarono. Che sgombrare non significhi propiamente
scacciare e mandar via, è chiaro per sé; perché chi dice,
il tale ha sgomberato la casa, non vuol dir levata e cac-
ciata via, ma votata di masserizia, e chi sgombra il
paese, si va con Dio, non caccia via.
Quanto alla parola vana e oziosa, a me non pare
così, anzi vi sta con leggiadria, come quando il Pe-
trarca disse:
Di me medesmo meco mi vergogno.
E con esempio più al proposito disse altrove:
aprir vidi uno speco
E portarsene seco
La fonte e 'l loco, ec.

E il parlar quotidiano non usa quasi mai altramente; e
se bene in quanto al significato, è il medesimo a di-


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