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Themistius - In De anima » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 844

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


trovato, ma solo fare, a 20 e 7. Frezzoloso, sebbene
mi par ricordare che il Bembo l'usi, non dubito però
elle si debba scrivere frettoloso; e penso sia errore na-
to dalla fretta degli stampatori. Il messe a 24 e 4, se
non che vedo che altrove usate messe e commesse fuor
della rima, in luogo di mise e commise, arei pensato che
qui fuste stato dalla consonanza costretto; in qualunche
modo, non l'ho trovato mai appresso i buoni autori: di-
covi bene che qui si dice sempre in favellando messe e
non mise; e alcuni che fanno professione d'insegnare la
lingua fiorentina, metterebbero per errore chi dicesse al-
tramente; sì che se volete essere da loro, ne lascio il bel
pensiero a voi.
Passando al terzo canto mi pare che a 34 e 3 in
quelle parole la qual ti fia, sia una scorrezione nel verbo
fia in luogo di sia, e così dove dice punisti a 37 e 6, vo-
glia dire punisci, e dove fiocca, fioca.
Nel quarto canto a 39 e 2 quel caddeo non mi pare
che dovesse così dire, perché cadde, non avendo l'ac-
cento in sull'ultima, ma in sulla prima, non può for-
mar caddeo; e il medesimo dico quando a 66 e 4 è scritto
poneo, perché il preterito perfetto di cotal verbo fa pose
e non pone; e così quando a 120 e 9 è scritto spremeo,
credo che sia errore o scorrezione, facendo cotal verbo
nel tempo detto spresse e non spremè; sossopra a 39 e
9, non ho letto, che mi ricordi, se non nel suo intiero:
E funne il mondo sottosopra volto;
e noi qui nel favellare diciamo sozzopra con due z e non
con due s: a 42 e 3 peri in luogo di pera mi par nuovo
e licenzioso; a 42 e 4 dove è rese, e similmente a 77 e
10 e a 87 e 3 e in altri luoghi, reso è ben fiorentino,
quanto al parlare d'oggi, ma i buoni scrittori credo che
direbbono piuttosto renduto. L'epiteto che date a valle a
43 e 2, cioè aprica, mi pare che si convenga più a piag-


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