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Catullus, Gaius Valerius - Carmina » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 12

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


cessarie e più vere, seguitando sempre Aristotile principe
de' Peripatetici, e il suo comentatore Averrois, i quali
due senza dubbio seguitò in questo luogo, e quasi in
tutti gli altri della Commedia e opera sua Dante mede-
simo, il quale fu grandissimo e ottimo Peripatetico, se
non quanto dalla Fede nostra e santissima religione cri-
stiana gli fu vietato.
Ma venendo omai al fatto, dichiararò prima, che
cosa sia Sangue, che Sperma, ovvero seme, che Mestruo:
delle quali tre cose si generano non solamente gli uo-
mini, ma tutti gli altri animali perfetti: dico perfetti, per
cagione degli imperfetti, cioè di quegli che si generano
di materia putrida, senza coito, come vermi, mosche,
vespe, topi, ranocchi, anguille e altri somiglianti, i quali
non sono della medesima spezie che gli altri perfetti, e
non hanno i sessi distinti, non si trovando fra loro né
maschio né femmina, se non in quelli che nascono an-
cora di seme mediante il coito, come i topi.

Del sangue.

Dico dunque che il sangue, secondo che lo diffini-
sce Aristotile nel XII libro degli Animali, è l'ultimo
cibo e nutrimento dell'animale, negli animali ch'hanno
sangue; e in quelli che mancano di sangue, è una cosa
somigliante e proporzionata al sangue; e si chiama ulti-
mo nutrimento, perché tutte le membra, fatte le debite
digestioni, si nutriscono di sangue: benché tale nutri-
mento si può chiamare più tosto nutrimento in poten-
za, che in atto: perciocché il sangue ha tre parti, chia-
mate da' medici latini Glutino, Rugiada e Cambio, per-
ché si cambia e trasforma nelle membra; e di questi tre
umori o vero umidità, le quali non sono differenti dal
sangue sostanzialmente, ma solo per accidente, si nu-


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