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Plato - Epinomis » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 93

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


Nella terza porremo la diffinizione dell'anima se-
condo Aristotile, e la dichiararemo tutta parola per parola.
Nella quarta e ultima divideremo l'anima in tutte
le sue parti e potenze.

Della nobiltà della scienza dell'anima.
Parte Prima.


Venendo alla prima parte, cioè a mostrare quanto
sia nobile e degna la scienza dell'anima, mi pare da
dichiararvi prima brevemente, in che modo s'abbia
a conoscere la degnità e nobiltà di qualunche scienza,
e a che si possa giudicare quando una scienza è più
degna e più nobile d'un'altra. Dico dunque (come ne
insegna il Filosofo nel principio del primo libro dell'Ani-
ma
) che ogni scienza, qualunche sia, è buona e onora-
bile: e la cagione di questo è perché ogni scienza è per-
fezione dell'intelletto: onde ancora le scienze delle cose
vili e cattive sono buone ed onorabili, in quanto scienze,
perché anch'esse come tali, fanno perfetta l'anima e in-
telletto nostro, l'obbietto del quale è la verità, e la verità
s'acquista mediante la scienza; e così avemo veduto come
e perché ogni sapere, in quanto sapere, è cosa buona e
degna d'onore. Ora avemo a vedere come si conosca
quando alcuna scienza è più degna e più perfetta d'un'al-
tra. Onde presupponendo che voi sappiate che le scienze
reali, cioè che trattano di cose, sono più perfette e più
nobili delle scienze razionali, cioè che trattano di pa-
role, come la Grammatica, la Rettorica e la Loica; e
similmente, che le scienze specolative, cioè quelle, il
cui fine non è fare, ma contemplare, sono più nobili e
più perfette dell'attive, cioè di quelle, il fine delle quali
non è specolare, ma operare, come l'Etica, l'Econo-


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