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Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


triscono tutte le membra immediatamente; e così il
sangue è l'ultimo cibo, non in atto, ma in potenza; è
ben vero, che questa è potenza propinqua, e non rimota,
come quella del pane e di tutti gli altri cibi, quando si
pigliano. Ha il sangue il principio e luogo suo nelle ve-
ne, e le vene hanno origine dal cuore, secondo Aristo-
tile: ma secondo Galeno, il sangue si genera nel fegato,
e per conseguente ancora le vene, essendo sempre il
continente e quello che è contenuto, insieme: ma co-
munche si sia, certo è che il sangue, secondo Aristotile,
piglia la perfezione e ultima virtù sua dal cuore: e dice
nel III capitolo del III libro delle Parti degli Animali,
e nel XIX capitolo del III libro della Natura degli Ani-
mali
, che il sangue non si truova in membro nessuno
fuori delle vene, eccetto che nel cuore: il che però si
debbe intendere ordinariamente e per lo più, concio-
sia che (come afferma Galeno, e come si vede mani-
festamente nelle notomie) si truova del sangue ancora
nell'ultima parte del cervello e dalla nuca, dove non
sono vene. Nel sangue sta il calore naturale, il quale
non è altro, che una sostanza vaporosa, la quale nasce
dal sangue, perché quando il sangue si cuoce, egli sfu-
ma e svapora; e quel tal fumo e vapore, il quale è caldo
e umido come il sangue onde nasce, si chiama calore
naturale. Ma perché egli non si può intendere perfet-
tamente che cosa sia sangue, senza sapere che cosa
sia digestione, e quante siano, però ne favellaremo brie-
vemente.

Della digestione.

La digestione, la quale è la terza operazione delle
due qualità attive, cioè del caldo e del freddo, si diffinisce
dal Filosofo nel IV della Meteora, una perfezione fatta


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