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Plato - Epinomis » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 127

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


difficilissimi d'Aristotile e del suo grandissimo com-
mentatore. Voglio ancora che sappiamo, che il potere
la materia prima trapassare dalla potenza all'atto, cioè
diventare tutte le cose, fa che ella tutte l'appetisce;
ma perché nolle può conseguire e possedere tutte insie-
me e a un tratto: perché ciascuna cosa, non potendo
essere più d'una, non può avere più d'una forma sola:
le consegue e possiede a una a una, di mano in mano.
E quinci è che il mondo, senza mancar mai, ogni
giorno muore e ogni giorno rinasce. Perché tutte le cose
generabili e corrottibili, mediante la materia prima, la
quale sola di tutte le cose sotto la luna è immortale, si
generano e corrompono successivamente a ciascuna ora,
anzi in ogni punto. E questo è quello che intendeva il
Filosofo, quando disse, che la materia prima disiderava
la forma come la femmina il maschio: cioè come l'imper-
fetto il perfetto. E così è chiarissimo che nella prima
materia si ritruova amore: benché tale amore sia il più
imperfetto, il più ignobile, e il più basso non solo che
sia, ma che essere possa.

I quattro elementi.
Grado Secondo.


Dopo la materia prima seguono i quattro elementi:
fuoco, aria, acqua e terra: i quali benché si chiamino
corpi semplici, perché non sono composti d'altri corpi
prima di loro, né in altri corpi prima di loro si risol-
vono, anzi compongono essi prima, come parti, tutto
il mondo inferiore, e poi, mediante le mistioni loro, tutte
le cose che nel mondo inferiore si ritruovano; sono non-
dimeno composti di materia e di forma, cioè della ma-
teria prima, e della loro propia forma sostanziale, la


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