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Vergilius Maro, Publius (Pseudo) - Catalepton » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 135

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


lungamente nel suo essere, il quale è da tutte le cose,
sopra tutte le cose, per l'amor che hanno a sé stesse,
disiderato e avuto caro?

I misti perfetti
Grado Quarto.


A' misti imperfetti succedono nel quarto luogo i
perfetti, che sono quegli i quali, secondo i migliori filo-
sofi, oltra la complessione che risulta in loro dalla mistio-
ne degli elementi di che sono composti, hanno una loro
propia forma sostanziale, come si vede nelle pietre pre-
ziose, e in tutte le maniere e miniere de' metalli, i quali
nascono tutti di zolfo come d'agente e di padre, e
d'ariento vivo, come di paziente e di madre. E che nelle
pietre siano tutti e quattro gli elementi, o tutte e quat-
tro le virtù e qualità loro, è manifestissimo per sé me-
desimo: perché come potrebbono elleno essere sì dure,
quanto si vede ne' diamanti, se non avessino della terra?
Come sarebbono sì chiare, se non tenessino d'acqua?
Come sì traslucide e trasparenti, se non participassino
d'aria? E come finalmente arebbono il lustro e lucci-
cherebbono come fanno, se in loro non fusse del fuoco?
E il medesimo possiamo dire de' metalli, tra' quali quanto
l'oro è più perfetto, tanto l'amore e l'amicizia degli ele-
menti onde egli è composto è maggiore e migliore. E che
egli abbiano, oltra la complessione nata in loro delle pri-
me qualità degli elementi, un'altra forma loro propia, il
che alcuni niegano, si può provare così: quelle cose, le
quali hanno diverse forze e diverse operazioni, hanno for-
me e nature diverse, e in somma sono differenti di spe-
zie: i metalli hanno diverse virtù e operazioni, dunque
hanno diverse forme e nature, e in somma sono differenti


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