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Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


tersi sapere da noi a patto nessuno. E però disse Dante,
di cui non fu mai poeta che più sapesse:
Colui, lo cui saver tutto trascende.
E se trascende il tutto, trapassa anco gli intelletti di-
vini: dunque, per l'argomento del minore, trapassa
anco gli uomini: dunque è meglio il tacere, che dirne
non dico poco, ma nulla, e imitare Dante, il quale in
questa medesima sentenza, per questa medesima ca-
gione, disse:
O quanto è corto il dire, e come fioco
Al mio concetto! E questo, a quel ch'io vidi,
È tanto, che non basta a dicer poco.


Come Dio muove, e perché
Capo Terzo.


Credono alcuni, che il primo Motore non muova
né come forma perficiente formalmente il suo orbe, il
che è vero, né come forma assistente, il che è falso.
Perché egli muove il primo mobile e tutti gli altri cieli
da oriente in occidente in ventiquattro ore, non sola-
mente come amato e disiderato, ma eziandio effettual-
mente e come agente. E se alcuno dubitando, diman-
dasse per qual cagione egli muove, non avendo bisogno
di cosa nessuna, si risponderebbe, e secondo Aristote-
le, e secondo Platone, perché egli è buono: e chi è buono
non ha invidia: e chi non ha invidia comunica larga-
mente i suoi beni a tutti coloro che ne sono capevoli.
Onde come il sole illumina tutte le cose, ma non tutte
lo ricevono in un medesimo modo; perché ogni cosa
che ne riceve alcuna altra, la riceve secondo la natura
e capacità del ricevente, e non secondo la capacità e
natura di quello che è ricevuto, così il bene di tutti i


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