Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie

pura parte del sangue; e questi sono origine e principio
della cognizione e sapienza nostra; senza che egli colla
luce e splendore suo illumina tutte le cose sensibili, e
tutta la cognizione e scienza nostra deriva da esso: e per
questa cagione, come diceva il Filosofo nel principio
della Metafisica, volemo meglio ed amiamo più il sen-
timento del viso che niuno altro. È Dio delle Erbe e
della Medicina, perché la virtù del cuore e il calore na-
turale che dipende da lui conserva la sanità e la vita
stessa per tutto il corpo, ed è quello che aiutato da' me-
dici e ritornato nel suo vigore, sana tutte le malattie
di tutti gl'infermi; oltraché il caldo temperato del sole
nella primavera lieva e toglie via se non tutte buona
parte dell'infermità del verno e dell'autunno, rinno-
vandosi in quel tempo il calore; e però diceva egli stesso
appresso Ovidio:

Inventum medicina meum est, opiferque per orbem
Dicor, et herbarum subjecta potentia nobis.
È Dio della Musica, perché da lui viene l'armonia del
battimento de' polsi, il quale ha principio dal cuore
mediante gli spiriti; e questa armonia è quella che ne
dimostra ai buoni medici che la sanno cognoscere, tutte
le differenze di tutti i mali, come n'insegna dottissima-
mente, ma con oscurità quasi infinita, il dottissimo Ga-
leno nel libretto dei Polsi. Dicono ancora lui essere Dio
della Musica perché, secondo Pitagora, i cieli, come
vedremo di sotto in questo capitolo medesimo, fanno nel
muoversi armonia, ed il sole per esser grandissimo e
lucidissimo di tutti i pianeti, è il principale e quasi mae-
stro, come noi diremmo, di cappella; e per questa ca-
gione lo dipingono colla cetera, la quale vogliono gli
fusse donata da Mercurio; perché Mercurio dà la concor-
danza ed opera molto dopo 'l sole nella musica celeste;
ma il sole per lo avere il movimento suo più ordinato

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