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Varro, Marcus Terentius - luogo non identificato » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 238

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


vano gli antichi nostri, ed ancora oggi s'usa, conven-
tarsi, come si vede nella Novella di Maestro Simone da
Vallecchio, il quale s'era conventato in Bologna.
di quelle foglie, per modestia, secondo che io avviso,
non ispecifica di quali, ma soggiugne, che la materia e tu
mi farai degno. Onde devemo sapere che i poeti eroici si
coronano d'alloro come gl'imperatori, cioè capitani d'e-
serciti vittoriosi; quegli che scrivevano cose amorose, di
mortine, per lo essere ella dedicata a Venere, o vera-
mente d'ellera, la quale è in custodia di Bacco. Ora se
a Dante, s'aveva a dare la corona secondo la materia,
non so io pensare qual corona non gli fusse stata poco;
e per questo penso che non volesse nominarla, come
fece ancora Lucrezio, il quale scrivendo con leggiadria
inestimabile la Filosofia dell'Epicuro in versi latini, disse:
Avia Pieridum peragro loca, nullius ante
Trita solo: juvat integros accedere fonteis,
Atque haurire, juvatque novos decerpere flores,
Insignemque meo capiti petere inde coronam,
Unde prius nulli velarint tempora Musae.

che la materia e tu: due cose sono necessarie a chiun-
che vuole scrivere: il soggetto di che egli tratti, e le pa-
role con che egli lo vesta, alle quali s'aggiugne l'ordine
e molte altre cose, che sotto queste due generalmente
si comprendono; e però disse che la materia e tu mi fa-
rai degno, ché così hanno i testi migliori, riferendosi
a quel tu, come a più presso e di maggior degnità, oltra-
ché parlava a quella virtù divina. Alcuni leggono farà,
riferendolo alla materia; poteva ancora dire, per la fi-
gura zeugma ovvero congiungimento, mi faran, rife-
rendola all'uno e all'altro. che: è da notare in questo
luogo questo relativo che, il quale è posto in luogo delle
quali foglie: in un simil modo l'usò il Petrarca quando
disse:


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