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Tommaso d'Aquino - De unitate intellectus » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 239

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


Era 'l giorno ch'al sol si scoloraro,
cioè nel quale, come in altri luoghi assai.
Sì rade volte, padre, se ne coglie
Per trionfare o Cesare o poeta,
(Colpa e vergogna delle umane voglie)
Che partorir letizia in su la lieta
Delfica deità devria la fronda
Peneia, quando alcun di se asseta.

In questi sei versi, i quali vanno congiunti insie-
me, non fa altro il poeta, riprendendo la pigrizia e co-
dardia del suolo, che mostrare i poeti o gl'imperatori
esser cotanto radi, cioè tanto pochi uomini darsi o alle
lettere o all'armi, che quando vi s'indirizza alcuno,
Febo doverrebbe rallegrarsi e farne festa. Dice dunque,
o padre, cioè o Apollo, perciocché questo nome padre
oltra il propio significato è nome di religione, onde tutti
gli Dii anticamente si chiamavano padri, e spezialmente
Bacco; onde Vergilio nella opera delle Bisogne del con-
tado disse:
Huc, pater o Lenaee, veni;
e Tibullo:
Odit Lenaeus tristia verba pater.
È ancora nome di reverenza: onde i senatori e genti-
luomini romani si chiamavano padri; il che oggi per
l'un conto e per l'altro s'è conservato solamente ne' frati.
sì rade volte, tanto di rado; se ne coglie, modo di
favellare propio toscano, simile quasi agl'impersonali
latini, dove non è il nominativo, ed anco pare il nu-
mero del meno posto in luogo di quello del più. Av-
vertiremo ancora che dice coglie, e non coe, come fa-
velliamo noi molte volte; ed io per me non mi ricordo
aver trovato mai corre nei buoni scrittori, ma sempre


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