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Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


sponde sopra la testa, chi tirasse una linea perpen-
dicolarmente ovvero a piombo dal cielo sopra il capo
nostro, e brevemente, tutti quegli hanno l'Orizzonte
diritto, i quali abitano sotto l'Equinoziale; Orizzonte
torto è quello sopra il quale alcuno dei Poli s'alza e ri-
lieva, e tutti quegli hanno l'Orizzonte torto, i quali abi-
tano fuori dell'Equinoziale, o di qua o di là che siano.
Dividesi ancora l'Orizzonte in sensibile e razionale, e
serve a molte utilità che ora non accade raccontare.

Del meridiano

Il Meridiano è un cerchio maggiore ed immoto,
il quale passa per gli Poli del mondo e per lo Zenit
ovvero punto del capo nostro; e si chiama così perché
dovunche sia l'uomo ed in qualunche tempo dell'anno,
quando il sole mediante il moto cioè del primo mobile
giugne al suo Meridiano, ha appunto il mezzodì, e però
lo chiamò Dante il cerchio del meriggio; e così l'uffi-
zio suo, per tacere adesso gli altri, è dividere il giorno
artifiziale, il quale è da che si leva il sole a che si posa,
in due parti uguali; e quello che avemo detto del gior-
no, intendiamo ancora della notte. E benché abbiamo
detto che l'Orizzonte e 'l Meridiano siano immobili,
non è però che non si muovano, ma non si muovono
al moto del firmamento; e come gli Orizzonti artificiali
sono più, così sono più i Meridiani, anzi potremmo di-
re se volessimo, che quanti passi l'uomo fa, tanti sono
gli Orizzonti ed i Meridiani, perché sempre si muta il
Zenit e l'Orizzonte, benché non sensibilmente.

Del zodiaco

I quattro cerchi maggiori che restano si chiamano


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