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Biblia, Mt » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 254

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


reggiamento del giorno e della notte, essendo l'uno e
l'altro appunto dodici ore, è di due maniere, vernale
ed autunnale. L'equinozio vernale, cioè di primavera,
è quando il sole entra nel principio dell'Ariete, cioè
oggidì il decimo o l'undecimo giorno di marzo. L'equi-
nozio autunnale è quando il sole entra nella Libra, cioè
agli tredici o quattordici di settembre, benché antica-
mente, fusse altramente, per le cagioni dette di sopra.

Dell'equinoziale

L'ultimo dei cerchi maggiore e mobile, secondo
l'ordine preso da noi, è l'Equinoziale, il quale divide
la spera in due parti eguali, ed è intersecato dal Zodiaco
in maniera che una metà di lui rimane sopra il Zodiaco,
e l'altra sotto; e si chiama così, perché quando il sole
passa per lui, cioè sotto lui, il che è due volte l'anno,
nel primo grado dell'Ariete e nel primo grado della Li-
bra, allora è l'equinozio per tutto il mondo, essendo
dodici ore il dì e dodici ore la notte. E questo cerchio
è la regola del movimento del primo mobile, nel quale
primo mobile s'immaginano primieramente tutti i cer-
chi della spera; e questo cerchio è diviso come tutti gli
altri in 360 gradi, de' quali in ogni ora eguale ne na-
scono e vanno sotto quindici appunto; onde tutta la sua
rivoluzione si fa in ventiquattr'ore, cioè in un dì natu-
rale; onde sempre vengono fuori ogni giorno artifiziale
sei segni e sei ne vanno sotto; e però si dice che cia-
scuno segno nasce in due ore ed in altrettante va sotto,
il che non è vero precisamente rispetto alla tortezza del
Zodiaco; è ben vero che ogni ora nascono quindici gradi
dell'Equinoziale, ed ogni grado si divide in sessanta
minuti, ed ogni minuto in sessanta secondi, ed ogni se-
condo in sessanta terzi, e così di mano in mano insi-
no a dieci.


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