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Aristoteles - De divinatione per somnum » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 284

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


O che alta ventura sarebbe la nostra, anzi quanto
gran senno faremmo noi, valorosissimi accademici ed
uditori, se oggi con felicissimo augurio di questo cele-
bratissimo giorno, dietro le penne dell'altissimo poeta
e divinissimo teologo nostro, facendoci profitto l'altrui
bene, ed illuminati dallo Spirito Santo,
Ché già d'altrui non può venir tal grazia,
ci levassimo a volo, e lasciate tutte le cure e pensieri
mondani, cominciassimo insieme con esso Dante a pog-
giare verso il cielo su per quella scala, come dice egli
nel X Canto,
U' sanza risalir nessun discende!
E chi sa che ancora noi mediante l'esempio suo, ed
aiutati dalla virtù divina, a guisa di nuovi Glauci non
ci trasumanassimo e diventassimo Dii? La qual cosa a
fine che più agevolmente possiamo conseguitare, m'in-
gegnarò io, uditori benignissimi, coll'aiuto di Colui che
solo il può concedere, di chiaramente mostrarvi colle
medesime parole sue qual via tenesse a ciò fare questo
altissimo teologo e divinissimo poeta nostro, se le cor-
tesie vostre ne concederanno quella grata e cortese
udienza che ed elle sogliono prestarne sempre, e non
meno l'utilità che la grandezza della materia richiede.


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