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Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


nessuna. Molto meno è da dire il terzo, cioè ch'egli
fusse più cattivo e generasse peggiori effetti, per-
ciocché questo sarebbe lontanissimo dalla bontà di
Dio, in cui non è né invidia né odio. E queste con
molte altre che si potrebbero addurre sono le ra-
gioni de' filosofi, alle quali risponderebbero i teologi
in molti modi; ma a noi bastarà dire col nostro
Poeta:
Or tu chi se', che vuoi sedere a scranna,
Per giudicar da lungi mille miglia,
Con la veduta corta d'una spanna?

Ed altrove medesimamente a un proposito simile:
State contenti, umana gente, al quia:
Che se potuto aveste veder tutto,
Mestier non era partorir Maria.

E per dare un esempio somigliantissimo, chi non sa
che secondo i filosofi il sole non può fermarsi? E non-
dimeno Josue, come racconta la sacra Scrittura ed il
Petrarca,
Con la lingua possente legò il sole,
Per giugner de' nemici suoi la traccia.

E soggiugnendo quasi la ragione, dice:
O fidanza gentil! chi Dio ben cole,
Quanto Dio ha creato aver soggetto
E 'l ciel tener con semplici parole!

Beatrice tutta nell'eterne ruote
Fissa con gli occhi stava, ed io in lei
Le luci fissi, di lassù remote.

Appressavasi continovamente il Poeta verso il cie-
lo, cioè all'elemento del fuoco, come vedremo di sotto,
cioè mediante la contemplazione diveniva più beato di
mano in mano, tanto che d'uomo divenne Dio; il che


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