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Gellius, Aulus - Noctes Atticae » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 351

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


Se in alcuna delle Lezioni passate fece mai di
bisogno o a me chiamare l'aiuto di Dio, o a voi ascol-
tare le mie parole intentamente, questa d'oggi è quella,
nobilissimi e gratissimi accademici ed uditori, nella quale
sono ambedue necessarissime queste cose, devendosi,
oltra la sposizione di Dante, trattare in ella prima il
dubbio della provvidenza divina mediante la benignità
di Dio, poi quello della libertà umana mediante l'arbi-
trio nostro;
De' quai duo tal romor nel mondo fasse,
ed in verità non senza giustissima cagione, posciaché
in essi consistano senza dubbio veruno o i beni nostri
tutti quanti o i mali. E però senza più lunga prefazione
cominciaremo a sporre il testo, ma non già senza ros-
sore, veggendo in questo luogo per onorarmi il dottis-
simo filosofo e reverendo teologo fra Francesco non
meno coll'opere Beato che nel nome, metafisico di Pisa
e precettore mio osservandissimo.
La providenzia che cotanto assetta,
Del suo lume fa 'l ciel sempre quieto,
Nel qual si volge quel c'ha maggior fretta.

L'intendimento principale dell'Autore e Poeta no-
stro nella fine di questo primo Canto era di mostrare,


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