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Porphyrius - Isagoge » Aristoteles - Oeconomica » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 362

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


levarsi, essendo così naturale all'uomo il voler cono-
scere e contemplare, e conseguentemente amare e fruire
Dio, ché questo vuol dire levarsi al cielo, come al fuoco
salire in suso; e però disse, maraviglia sarebbe, allora
ti doverresti maravigliare; in te, essendo uomo; ed il
medesimo devemo intendere conseguentemente di tutti
gli uomini; se privo, se tu privato; d'impedimento, di
cosa che t'impedisse, cioè se non fussi pinto in altra
parte e torto da falso piacere; ti fossi assiso, asseduto
ovvero posto a sedere, ché così significa questo verbo,
onde il Petrarca disse nel sonetto
Del cibo onde il signor mio sempre abbonda:
E pietosa s'asside in sulla sponda;
ed altrove:
Assisa in alta e gloriosa sede.
come, sarebbe maraviglia, s'intende; se fuoco vivo,
cioè fiamma s'assidesse quieta; a terra, cioè si stesse
a terra senza salire. Alcuni intendono fuoco vivo per lo
elementale, il quale se per immaginazione si ponesse
in terra, non potrebbe, non essendo impedito, starvi
quieto senza salire; e però sarebbe meraviglia, anzi im-
possibile che mai vi si fermasse, e così sarebbe mera-
viglia, anzi impossibile che l'uomo, non impedito e tra-
sportato dai sentimenti, non si desse alla contemplazio-
ne. quinci rivolse in ver lo cielo il viso. Beatrice, chia-
rito a Dante il suo dubbio, si rivolse al cielo, il che
significa allegoricamente, che la Scrittura divina sem-
pre è volta e risguarda Dio. Al quale rendendo onore e
lode, forniremo la sposizione di questo primo divinissi-
mo Canto, tostoché aremo dette alcune parole intorno
prima alla provvidenza divina, poi al libero arbitrio
umano, più per disobbligarci dalle promesse fattevi, e
per compimento e quasi rimpieno della presente Lezio-
ne, che per altro.


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