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Biblia, Gn » Varchi, Benedetto Lezioni sul Dante - p. 390

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie


stinti realmente, come credono alcuni, ma solamente
di considerazione, come dichiararemo altra volta, avendo
noi animo di trattare di queste medesime cose lunga-
mente quando che sia.

Se dio muove effettualmente o come fine
Dubbio quinto.


Questa quinta dubitazione è non men difficile ed
intricata che l'altre; e chi volesse dirne tutto quello che
si potrebbe e forse dovrebbe, non ne verrebbe a capo
così tosto; ma noi, seguitando l'ordine e promessa no-
stra, ce ne spediremo assai tostamente. E per dichiarare
il titolo della quistione, affine che ognuno possa inten-
dere agevolmente, dico, che muovere effettualmente o
come efficiente, non viene a dire altro se non muovere
come intendente ovvero amante, ovvero desiderante
ché tutti questi tre termini significano una cosa mede-
sima; muovere come fine, non viene a dire altro se
non muovere come inteso, come amato, come diside-
rato, ché tutti questi tre termini significano una cosa
medesima; e però diceva Aristotile nel tante volte al-
legato XII della prima Filosofia, che il primo Motore
moveva come appetibile ed intelligibile; e benché ap-
petibile ed intelligibile siano differenti nelle cose ma-
teriali, riferendosi appetibile al buono, ed intelligibile
al vero, tuttavia nelle cose senza materia sono il mede-
simo. E per meglio ancora dichiarare questi termini,
senza i quali si fatica invano, dico per cagione d'esem-
pio, che un principe il quale faccia oste e muova guerra
ad alcuno altro, mosso dall'appetito e desiderio di vin-
cere, mostra chiaramente che cosa è muovere come
fine, perché in tal caso si dice che la vittoria lo muove


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