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Dionysius Periegetes - Orbis descriptio » Vespasiano da Bisticci Le vite - p. 225

Vespasiano da Bisticci

Le vite


chiamò uno de' sua, e sì gli disse che pigliassi quello mu-
letto, et sì lo menassi a Sancta Maria Nuova, et consegnas-
silo allo ispedalingo, et ringratiassilo del servigio che gli
aveva fatto infine a quello dì, d'averlo servito ne' sua bi-
sogni di questo muletto. Andò, et fece tanto quanto gli
commisse l'arcivescovo. Non ebe mai libro che fussi suo,
dal breviario in fuora, et quello era a comune del conven-
to. Aveva certi iscartabegli in carta di bambagia, ch'erano
le sua compositioni, donde si trasono di poi queste Som-
me ci sono, ch'egli ha fatte. I libri ch'egli aveva di biso- icona nota
gno gli accatava dì per dì, o da Sancto Marco o di San-
cto Domenico. Non aveva maseritie in casa, se non tan-
te che furono istimate alla morte sua cento venti lira.
Oh pompe, oh richezze del mondo! Oh superbi pre-
lati che lasciate tanto tesoro! Non fu più felice costui in
questa volontaria povertà, che molti nella superba ricchez-
za? Oh beato et felice colui, ch'ha l'animo suo disposto a
tanta umiltà quanta fu quella dell'arcivescovo Antonino!
Et si può dire qui quello che dice di sancto Antonio san-
cto Girolamo, nella Vita di sancto Pagolo, primo eremita,
che sancto Antonio ebe più cara la veste tesuta di pal-
me di sancto Pagolo, che non arebbe avuto le richeze di
Dario. Così si potè chiamare felice et beato l'arcivesco-
vo Antonino, d'avere disposto l'animo suo a non volere
nulla, et essere contento alla semplicissima povertà, nella
quale si volle trovare. De' parenti, che n'aveva, non aven-
do bisogno, non volle avessino nulla dell'arcivescovado,
dicendo loro che quella roba non era sua, ma di poveri.
Finì l'arcivescovo Antonino la vita sua sanctissimamente, icona nota
come era vivuto così morí. Giudicossi in quello con-
vento dov'era tutta la sua isperanza, el suo amore, che
fu a Sancto Marco, et quivi volle essere sepelito. Venuto


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