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Disticha Catonis » Vespasiano da Bisticci Le vite - p. 459

Vespasiano da Bisticci

Le vite


publica o per sè. Usava dire che del tempo che noi
abiamo in questa vita, ce ne converrà rendere ragione in
fino a uno momento, fundatosi in sul testo de lo Van-
gelo
, che dice: « non ti partirai di qui, cioè di questa vita,
infino a tanto che tu non renda ragione d'uno minimo qua- icona nota
drante
», idest d'uno minimo peccato, et che l'onipotente
Idio fa come uno maestro d'uno trafico, che dando al ca-
siere danari, gliele fa mettere a entrata, di poi vuole vede-
re in quello che gli ha ispesi.
Così l'onipotente Idio, a gli uomini che il tempo ch'egli
ha dato loro, vuole vedere, quando si partino di questa
vita, in quello che l'hanno ispeso, infino a uno isguardare
d'ochio. Dannava gli uomini otiosi, sanza ignuna virtù,
che spendono il tempo disutelmente. I giucatori aveva in icona nota
grandissima abominatione, et detestava il giuoco per co-
sa pestifera et mortale, et che quegli che vi si davano,
pochi erano che non fussi la loro distrutione.
Era uomo di grandissima autorità, et dove egli era
andato ambasciadore, e apresso di papa Eugenio, et di icona nota
poi di papa Nicola et del re Alfonso et de' Vínicíani. A
papa Eugenio fu egli mandato per cose molto odiose di
natura che il pontefice aveva in grandissimo odio, et
niente di meno lo seppe praticare, in modo che sadisfè alla
sua comessione, et aquistò grandissima gratia col ponte-
fice et con tutto il collegio di cardinali per la sua destreza,
et di qui naque che, non istante che papa Nicola avessi ve- icona nota
duta isperienza delle sua virtù, nientedimeno la conobe
ancora più in questa pratica avuta con papa Eugenio. An-
dò ambasciadore a papa Nicola, in compagnia dello im-
peradore, dove aquistò assai in quella corte, nel tempo


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