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Della Casa, Giovanni

Orazione per muovere i Veneziani a collegarsi col Papa, col re di Francia e Svizzeri


essere poca chiara o per la sua sottilità e profondo senso non così
compiutamente intesa: il che a me è necessario di dire ed a voi
d'ascoltare diligentemente, perocché io odo che egli vi fa ora le ca-
rezze e le proferte grandi ed affettuose
.
Ricordisi dunque la Serenità Vostra che questa medesima lingua
e questa medesima penna, che artificiosamente voi alletta ed adesca
con la sua falsità, Roma arse e gli altari e le chiese e le santissime
reliquie, ed il vicario di Cristo, anzi pure il sacratissimo corpo
di Sua Divina Maestà, tradì e diede in preda alla barbarica ferità ed
all'eretica avarizia; perocché la santa memoria di Clemente fu con
tre false paci e non con alcuna real guerra vinto (ch'io ho le lettere
e gli strumenti autentici di tutte tre veduti); e la Serenità Vostra,
vuoléndo, può similmente leggerli, però ch'io gli ho qui; e sono
questi: ed è l'uno de' Colonnesi, il secondo del viceré ed il terzo
di Borbone. Il torto appetito dunque e la disordinata sete, che il
papa ebbe di riposo e di quiete, ed il veleno delle imperiali lu-
singhe, che egli assetato bevé e le quali egli ora a voi mesce e
propina, recarono la chiesa di Dio e la persona di Sua Santità in
quella miseria, che questa pia e devota republica vidde con do-
lente e lacrimosa faccia troppo lungo spazio durare. Queste me-
desime lusinghe poi il fraterno ospizio del re cristianissimo Fran-
cesco, che elle aveano trovato lietissimo ed abondante di lealtà e
di fede e di magnanima benevolenza, renderono incontinente pieno
di turbazione, pieno di pericolo, pieno di strida e di duolo e di
sangue e di veneno e di morte; perocché l'imperatore contro colui,
che, lui ignudo avendo in mano, cotanto affidato ed onorato lo
aveva, armato, fuori d'ogni convenevolezza e contro ogni umano
costume, insuperbì ed incrudelì cotanto. Non riconosciamo noi


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