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Aristoteles - De partibus animalium » Machiavelli, Niccolò Discorsi - p. 554

Machiavelli, Niccolò

Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio


ro. Né può da questo omore alcuno tiranno guardarsi, se non
con diporre la tirannide. E perché non si truova alcuno che faccia
questo, si truova pochi che non capitino male; donde nacque quel
verso di Iuvenale:
Ad generum Cereris sine caede et vulnere pauci
descendunt reges, et sicca morte tyranni
.
I pericoli che si portano, come io dissi di sopra, nelle congiure
sono grandi, portandosi per tutti i tempi; perché in tali casi si corre
pericolo nel maneggiarli, nello esequirli, e esequiti che sono. Que-
gli che congiurano, o ei sono uno, o ei sono piú. Uno, non si può
dire che sia congiura, ma è una ferma disposizione nata in uno uo-
mo di ammazzare il principe. Questo solo, de' tre pericoli che si
corrono nelle congiure, manca del primo, perché innanzi alla esecu-


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